Ales è situata nell’ala (ab alas) sud della falda orientale del Monte Arci, circondata da colline. Il territorio alerese è dominato dal massiccio vulcanico dell’Arci, formatosi nell’era cenozoica e spentosi nel neozoico (Pleistocene). Il punto più alto è a Conca de s’eda (789 m.) a 11 km. dall’abitato. Tra le risorse del monte, l’ossidiana, numerose sorgenti, che permettono il formarsi di vari rii e della cascata Sa spendula.
L’uomo si stabilì nel territorio alerese tra il 6000 e il 4000 a.C.; sul monte sono state scoperte, per il momento, ventisei, tra officine e stazioni di raccolta di ossidiana, utilizzata dai primitivi per forgiare utensili ed armi. In località Conca de s’eda, in un sito detto Gemitoriu, sorge un cimitero prenuragico; notevoli tracce di vita preistorica anche nel vasto affiorimento roccioso di Conca Mraxi.
La civiltà nuragica, tra il 2000 e il 700 a.C., è segnata dai nuraghi di struttura complessa in località Gergui e OtziIi e da altri monotorre nelle località Padroriu, Bruncu perda calloni, Pranu Espis, Foresta, Cadresa.
Il periodo romano è marcato da necropoli in località Is baus, Mori fà, Perda s’altari, Piras. A Otzili, è stato rinvenuto un triclinio in bronzo di età romana; a Padroriu (Bruncu cixiri) vi è una tomba romana scavata su banco calcareo affiorante dal terreno.
La storia di Ales è legata all’antica colonia romana di Uselis, fondata intorno all’84 a.C.; il Cristianesimo, che si sviluppò in principio lungo le vie consolari, ebbe certo in Uselis una sua sede vescovile fino al II secolo d.C., ma a causa delle continue insidie cui questa colonia era soggetta, i vescovi si trasferirono ad Ales, che divenne la nuova sede episcopale.
In che tempo ciò avvenne non è certo: forse intorno al 158, da allora per secoli su Uselis cala il silenzio, o nel 476 quando pare venne distrutta, come pure nei primi anni dell’XI secolo.
La prima notizia di un vescovo viene fatta risalire dal Mattei al 348 (Cassiano), più attendibile invece quello di Vincentius (599), menzionato da S. Gregorio Magno. Vescovo di Ales fu certamente Maurus (1147‑1182), cui successe Comita Pais, il cui nome e titolo compaiono in un diploma di Barisone del 1182.
Allora Ales era un piccolo villaggio raccolto intorno alla chiesa di S. Maria e col passare degli anni si congiunse alla Cattedrale, costruita a circa 500 m. dall’antico abitato, su un colle.
A non più tardi del XII secolo risale la costruzione del castello Barumeli, distante 1 km. dall’abitato, a sud; esso prende il nome dell’antica villa che sorgeva nei pressi. Recenti studi ne hanno evidenziato almeno due torri, una decagonale e una circolare, ancora parzialmente in piedi.
Fino al 1410 Ales fece parte del Giudicato d’Arborea, curatoria Parte Usellus, di cui era capoluogo. Nel 1503 le diocesi di Ales e Terralba vennero unite, con sede in Ales. La cattedrale di S. Pietro venne costruita più volte a causa di almeno due crolli. Quella che oggi si può ammirare fu costruita nel 1683, sotto la direzione dell’architetto genovese Spotorno: di facciata barocca, ricca di marmi, a forma di croce romana, possiede un vasto tesoro; la cupola è alta 36 m.
Vi sono altre tre chiese: S. Maria è la più antica; esiste un documento che ne testimonia l’esistenza fin dal 1535; S. Sebastiano, fatta costruire nel 1663 dal vescovo Manunta, il frontone, in origine, era a forma di doppia S; Beata Vergine del Rosario, detta ‘Cappelledda’, completata nel 1721, di facciata planare, costruita in calcare verde e giallognolo, con campaniletto a vela.
Da segnalare anche il Seminario tridentino (1826), l’Episcopio (1935), il Piano d’uso collettivo a Gramsci di Giò Pomodoro (1977), ed inoltre l’Archivio Storico Diocesano, i cui documenti più antichi risalgono al 1600.
Il settore economico prevalente è il terziario, seguito dall’attività artigiana e dall’agricoltura. Per tutta la prima metà del secolo, gli anziani vestivano ancora ordinariamente il costume: berritta e crazonis de arroda per l’uomo, blusa, pabisceddas e gonna prissada per la donna.
Ales ha dato i natali ad Antonio Gramsci (22 gennaio 1891), illustre filosofo e politico antifascista. Anche se non nativi del posto, sono legate ad Ales le figure di tutti i suoi vescovi, tra i quali emergono Giuseppe Maria Pilo (1761‑1786) e Francesco Zannui Casula (1867‑1893).
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