Educational Tour a Barumini: un viaggio tra le eccellenze della Marmilla
“La nostra realtà è piccola rispetto alle aree costiere, ma per fortuna siamo dotati di un territorio ricco di storia e cultura” così il sindaco di Barumini e presidente della Fondazione Sistema Cultura Emanuele Lilliu ha presentato l’Educational Tour 2014 che aveva come base proprio il più famoso dei nuraghi sardi. Una difficoltà che la Fondazione sta cercando di invertire, con l’aiuto di volontari, dipendenti e studiosi, aumentando gli sforzi per fornire al pubblico la migliore offerta possibile. I numeri parlano chiaro: oltre trecento mila visitatori l’anno con una forte presenza straniera (65% delle presenze). Le perplessità non mancano, come fa notare la consulente della Fondazione Marta Zedda: “Ai turisti piace molto il pacchetto all inclusive che proponiamo ma le perplessità che taluni turisti hanno su un soggiorno nel territorio della Marmilla non è dovuto certamente all’offerta ma alla precarietà del tessuto stradale sardo e alla scarsità di indicazioni. Insomma, il turista per arrivare qui vuole essere preso per mano e indirizzato verso il nostro paesaggio e la nostra storia”.
L’Educational Tour 2014 è stato pensato come una occasione per scoprire vari aspetti della cultura e dell’ambiente isolano, con grande attenzione ai siti meno noti. Diventa così l’occasione per la valorizzazione un’ area rurale della Marmilla dall’alto potenziale turistico, sospinta dalla potenza comunicativa di internet e dal passaparola. Giornalisti e turisti hanno potuto così visitare l’unico sito sardo iscritto dal 1997 alla WHL (World Heritage List) dell’UNESCO, ovvero l’area archeologica di Su Nuraxi, scoperta nel corso degli anni ’40-’50 da Giovanni Lilliu e sviluppatasi nel corso di mille anni. Quindi il Polo Museale Casa Zapata, contenente tre sezioni: quella archeologica, i cui scavi sono iniziati nel 1990 e proseguono ancora oggi con numerose scoperte, tra cui il complesso “Su Nuraxi ‘e Crésia”; quella storico-archivistica con documenti storici originali consultabili anche in digitale; e quella etnografica con annesso Museo Regionale delle Launeddas. Infine il Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale Giovanni Lilliu, un centro imponente capace di accogliere centomila visitatori l’anno.
“Bisogna far sistema nel territorio” dice il presidente Lilliu, “stiamo cercando e abbiamo cercato di far in modo che in che questo tour e nelle nostre offerte culturali ci fosse il coinvolgimento di tutto il territorio che affianca Barumini. In questo modo il turista non si ferma solo da noi ma può scoprire altre bellezze sarde”. Per questo motivo il tour toccava anche altre tappe: dall’escursione panoramica alla Sella del Diavolo fino alla visita al Castello Giudicale di Sanluri e al Parco della Giara di Tuili. Chiudeva il viaggio una visita al complesso di Sardegna in Miniatura.
Un viaggio nel ventre della Sardegna che ha dato sfoggio anche delle sue eccellenze enogastronomiche di vini e cibi prelibati, e dei laboratori didattici per bambini e ragazzi. L’occasione però non è ghiotta solo per i turisti. A breve infatti verranno attivati dei corsi di formazione per laureati italiani e stranieri che potranno proseguire la loro formazione lavorando e studiando gli scavi che a Barumini si susseguono alla scoperta dei reperti del territorio.
Simone Spada
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