Trekking, archeologia, cucina: Sardegna d’inverno a sorpresa
Il clima è ancora mite, i paesaggi deserti, i voli low cost. E se fosse questo il momento di partire. Anche solo per un week end
Dicembre in Sardegna? L’idea sembra controcorrente. Invece sull’isola il clima è ancora mite (di giorno può arrivare a 25°), le piogge sono lontane, l’aria profuma di legna e dolci, le feste seguono tradizioni antiche e certi paesini sembrano presepi. Il cuore della civiltà nuragica, Barumini, a un’ora e mezzo da Cagliari, propone alcuni eventi proprio a dicembre per far scoprire le ricchezze della Marmilla.
Basta un week end lungo, un volo low cost (circa 90 € a/r) e un’auto a noleggio (20 € al giorno) per scoprire giacimenti gastronomici e culturali unici al mondo. L’area archeologica Su Nuraxi a Barumini è l’unico sito della Sardegna dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Non solo perché è stato scoperto da Giovanni Lilliu negli anni 40-50 ed è il più completo per ricostruire quella civiltà. Oltre alla torre centrale, che 3500 anni fa era alta 18 metri, ci sono mura e un villaggio mentre poco lontano, all’interno del complesso Casa Zapata, si trova l’altro nuraghe, chiamato ‘e Cresia, forse non meno interessante. La visita all’area archeologica richiede almeno un’ora, che passa in fretta grazie a guide competenti e cordiali. Poi ci si può spostare nel vicinissimo Centro G. Lilliu per vedere la mostra “Antica Roma e Marmilla, macchine da guerra e da costruzione” (fino al 25 marzo) o per l’Expo del turismo culturale in Sardegna, alla sua prima edizione. Da giovedì 11 a sabato 13 dicembre, qui si susseguono concerti di launeddas (simili a flauti di canne), sfilate nei costumi tradizionali rivisitati da stilisti moderni, canti dei tenores di Bitti, rievocazioni del tempo dei nuraghi, vendite di prodotti agroalimentari (per tutte le info: www.fondazionebarumini.it).
Ma anche se non si avesse a disposizione quel week end, a Barumini si può trovare l’occasione per seguire un laboratorio di ceramica, panificazione o tessitura; per camminare sull’altopiano della Giara, dove sentirsi in paradiso tra cavallini liberi (gli unici in Europa), mucche al pascolo brado, sugherete e stagni. O per lasciarsi ingolosire dalla sfilata di antipasti a base di verdure, salumi, formaggi, dai primi fatti mano e dalle zuppe di Sa Lolla, luogo di ristoro con patio e giardino (tel.070.9368419). Per dormire si può scegliere tra l’Hotel Diecizero, in centro, con camere interpretate da artisti contemporanei e agriturismi come Su Massaiu, nella vicina Turri, dove si mangia bio da produzione propria, si comprano legumi, verdure e zafferano della casa e le camere si affacciano sulla piscina circondata da ulivi. I grand gourmet invece si dirigano verso Siddi e prenotino da S’apposentu, dove Roberto Petza si riconferma uno dei migliori chef dell’isola.
A mezz’ora d’auto, ecco Sanluri con il suo bellissimo castello del XIII sec. visitabile persino il giorno di Natale. E conviene prenotare un tour guidato per stupirsi davanti al museo della Prima guerra mondiale, le raccolte di opere in cera, le stanze abitate dai fantasmi... A Sanluri ci si può fermare all’Hotel Ichnusa, poco fuori dal paese (anche pizzeria, tel. 347.4809842) e fare scorta di dolci da Contis.
Susanna Lavazza
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